venerdì 27 dicembre 2013

Mangiare colori e fantasia !

Il trucco sta nel celare il segreto
       ...e tutti gusteranno il tuo segreto!

Un semplice impegno per ringraziare i meravigliosi paesaggi, per fronteggiare a testa alta la violenza della natura, per respirare meglio, per farsi pettinare senza rancori dal vento, per farsi avvolgere dal profumo delle viole, per vivere in simbiosi e rispettare ciò che più ci assomiglia
                                            ...Ecosostenibilitá: il vocabolo del futuro!


  • My veggie Christmas °




Tortino porri e carote rivestito da besciamella integrale.



Polpette di fagioli, sedano, carote accompagnate da crema all'aroma di finocchio



Olive snocciolate verdi avvolte da ricotta bagnata con burro e brandy



Frittata a base di Quark ed erbe aromatiche 


 
Rotolo di noci e gorgonzola



Torta di funghi e patate 


 

mercoledì 27 novembre 2013

Diritto alla Pace e Passato di Verdure




Spesso si sente parlare di guerre: guerre lampo e guerre che sembrano non terminare mai, guerre che ripudiamo e guerre che ormai rientrano nella normalità.
Riflettendoci meglio la guerra fa proprio parte dell'istinto umano: litigi, insulti, derisioni e quant'altro ce lo dimostrano quotidianamente, sembrano parte integrante di ciascuno di noi.
Parlare di diritto alla pace, di tolleranza, di violenza, di xenofobia può suonare un pochino scontato: a scuola se ne parla, sui libri se ne parla, al Festival dell'Internazionale se ne parla e addirittura in una microcittà come Piacenza se ne parla.
Siamo stanchi dei soliti discorsi, pretendiamo più originalità.
Gandhi, Martin Luter King, Mandela e altri sono stati più che lapalissiani nell'esporci le loro idee.
Eppure la realtà è altrettanto esplicativa: viviamo in una società libera, ma le persone non sono libere, razzista, violenta, intollerante.
Quando si discute sui diritti umani spesso il Bel Paese si scorda che dovrebbe chinare la testa arrossendo.
Mi rendo conto, quindi, che nel 2013 ripetere mediante varie formule queste 'banalità' è, sì, azzardato e noioso, ma assolutamente indispensabile e sorprendentemente divergente.
Vorrei andarmene da questa Piacenza così cupa, così morta, chiusa nelle sue due mura, che ricorderà l'arrivo degli alpini ancora per decenni perchè in seguito alla loro dipartita non è più accaduto niente.
Nonostante ciò, certe volte amo la mia città, per esempio in occasione di Tendenze Festival per strafarmi di rock n roll, oppure quando il Pubblico Passeggio viene inondato da una miscela di aromi lontani con il Mercatino Europeo, oppure in occasione del Festival del Diritto quando Piacenza si fa veramente splendida e vivace e spontaneamente viene da esclamare 'In che bella città vivo?'
Nella mia classifica degli incontri di quest'anno al primo posto si trova la conferenza di Gino Strada sul Diritto alla Pace e vorrei condividere con chi ne ha voglia, con chi ha tempo, con chi ci crede le sue 'banalità'.

 "Un bambino morto non costa nulla, un bambino mutilato costa molto di più.
E così noi medici ci siamo trovati di fronte ad una nuova malattia che colpisce padri, madri e poi anche i figli: le mine antiuomo.
Mai avremmo immaginato di dover mettere stazioni di Emergency in Italia dove c'è una guerra più grande: la guerra alla povertà.
Il 20% dei pazienti sono italiani.
Oggi il 7% delle vittime di guerra sono militari, cioè coloro che fanno la guerra, mentre il 93% delle vittime sono civili, cioè coloro che non fanno la guerra.
E allora mi chiedo: "Chi paga il prezzo della guerra?"
L'unico antidoto alla guerra è la costituzione dei diritti umani basata sui seguenti principi:
  • UGUAGLIANZA, ossia tutti sono uguali, fino a quando anche un solo uomo verrà escluso vi sarà troppo vantaggio per gli interessi di altri.
  • QUALITÀ, la sanità non può essere di serie A e di serie B. Un ospedale può essere costruito con varie modalità e sapete quando va bene? Quando ci fareste curare un vostro caro. I diritti devono essere uguali per tutti. Perchè se un bambino italiano ha una cardiopatia congenita è normale che venga curato, mentre un bambino africano è normale che non venga curato?
  • RESPONSABILITÀ SOCIALE significa che le cure devono essere per tutti e gratuite per tutti. In medicina non vi è spazio per il profitto.
La medicina può aiutare solo se si basa sui diritti umani. 
La medicina può essere un passpartout per la civiltà.
Renzo Piano diceva che per i Governi spesso la guerra è la soluzione, ma per i cittadini del mondo la guerra è un problema.
Bisogna sempre ricorrere a questo crudo dilemma che Bertrand Russell e Albert Einstein nel 1955 ci proposero "Dobbiamo porre fine alla razza umana o è l'umanità che deve rinunciare alla guerra?"
Non ci potrà mai esere libertà, giustizia, pace nel mondo finchè non ci sarà parità dei diritti." 


Mi ha donato tanto quest'incontro.
Prima di tutto mi ha lasciato dei formidabili brividi lungo la schiena; secondo mi ha fatto riflettere e io ringrazio qualsiasi cosa o persona che, con le buone o le cattive maniere, mi faccia riflettere.
Un bravo medico non è quello che guarisce, bensì quello che cura. Un bravo medico è quello che ha sempre i suoi libri scientifici in borsa, ma che si occupa in primis del singolo per voltare lo sguardo verso il mondo, è quello che si interessa dell'ambiente , che ha ben presente 'mens sano in corpore sano', che lotta contro le violazioni perchè il paziente è inanzitutto Uomo.
Ma forse ora sto vagheggiando perchè qualsiasi professione dovrebbe mettersi in groppa le armi del mestiere per andare un po' più in là, verso l'Umanità.
Lo so che chi si impegna, chi scrive, chi è vegetariano, chi segue la raccolta differenziata, chi protesta contro le violazioni dei diritti umani non muterà il mondo, anzi probabilmente questo chi verrà solo deriso, ma se un 'qualcuno' non inizierà a lanciare qualche sasso quel che è certo è che il mondo non cambierà mai o, peggio, cambierà, ma non nella direzione in cui avevi sempre auspicato.
A nascere ci siamo messi in un bel passato di verdure, ma forse anche ciò è 'banalità'.



venerdì 22 novembre 2013

Soli §§§

D'estate mi sento bene con me stessa.
D'estate nemmeno la pioggia mi spettina, il sole mi bacia in continuazione, il dottore mi esenta dalla vitamina D e in mezzo al cemento i girasoli riescono persino a sorridermi.
D'estate ho tutto il coraggio d'indossare gonne corte, mie predilette dall'età di sette anni quando mia madre mi prese e mi infilò quella minigonna argentata che ancora costudisco gelosamente nel cassetto.
Non è finita qui.
La cosa più esilarante in estate sono le persone che mangiano ghiaccioli.
È inutile che vi gustate acqua gelida, manna di una torrida giornata.
Avrete comunque caldo, anzi sempre più caldo.
Tirate fuori la grinta che è in voi oppure quella che sentite lontana anni luce da voi.
Certe volte bisogna sapersi salvare da soli.

giovedì 21 novembre 2013

° Polveri del vento °



Dove vanno le bolle di sapone quando esplodono nel volo?
Forse sono semplicemente eroine, così fragili, così insicure, le quali, spada e dopo ascia, ce l'hanno fatta: sono riuscite a mutare se stesse e gli occhi di noi tutti che le fissiamo sudare, senza pudore.
E laggiù quel bambino che strilla, che urla, che vorrebbe nuove bolle di sapone.
Si è innamorato, ma io, che sono sempre stata fidanzata, lo so: l'amore è una polvere del vento, ora è con te e l'istante dopo chissà.
Ti chiedevo la mano, me lo ricordo, e tu me la porgevi per costudire in un gesto tutto il bene che avrei dovuto dirti, tutto il bene che avrei dovuto darti, ma che ho preferito scrivere nel cielo in un vortice di polvere fine che per sempre scorrerà.
Ieri si è chiusa la porta della memoria. I suoi occhi ballavano con quella radio un po' retrò sempre posizionata su Radio Italia Anni Sessanta.
Spesso l'uno ripeteva all'altro che nella vita ci vuole coraggio e subito dopo una gran forza da leoni. 
Si sono visti reciprocamente rannicchiati in un lenzuolo candido, ma hanno smarrito il riflesso del loro sorriso. Anche i sorrisi probabilmente sono polveri del vento e solo alla fine ci si accorge di quanto non si siano inalati abbastanza, con la giusta ingordigia.
Le calze sfilacciate su una coscia aprono l'onda di una luce curiosa.
Nel bagno la fragranza dei fiori d'arancio accompagna lo scorrere di quell'acqua, di quei sogni, di quei pensieri che mai si sciacqueranno.
Sulla sedia verde del locale pakistano sembra scintillare il tatuaggio di una tigre feroce, grintosa, assolutamente verace, ma ora il suo padrone chiede solo un'altra birra.
Vi ricordate quel bambino che strillava?
È dall'altro lato della città, con la schiena ritta, le gote color magenta gonfie, in cima ad una collinetta di sassi di fiume.
Ha capito che siamo polveri del vento e non sa cosa resterà, ma se non smetterà mai di soffiare qualche granello rimarrà magari vicino ad un timpano, magari su una piccola fragola di bosco oppure nella mente di un volto sconosciuto.
Si è trasformato in una bolla di sapone.





sabato 31 agosto 2013

O.













Odiare,
voce del verbo odiare.
Eppure odiare non fa per me.
Odiano
i barbari,
odiano
i vili,
odiano
coloro che hanno paura.
Il mio cuore si strangola,
ma non si abbassa
ad odiare.
Voglio affrontare ogni singolo sentimento
bellicosamente
da guerrira.


Mi dissero che era brutto, lo rilessi e lo trovai interessante.


giovedì 8 agosto 2013

°...Nodi.




Sorridi, sorridi sempre,
anche quando
del mare non rimane che
il silenzio.
Anche quando
le acque sono quiete
e i piedi
ancora salati
dall'onda
dell'ultima tempesta.
Ho costruito un grattacielo
su di te,
Amore Sognato.
Strade poliglotte
sugli incroci delle piazze.
I baci
non conoscono
i confini.
È stata gettata
nel languore del sorriso.
È stata gettata
nell'ardore dell'incendio.
A quando la Pace dell'Uno?
A quando la Pace del Tutto?
Sorridi, sorridi sempre,
anche quando
del mare non rimane che
il silenzio.
Anche quando
le acque sono quiete
e i piedi
ancora salati
dall'onda
dell'ultima tempesta.

sabato 6 luglio 2013

Italo Treno

Qualche anno fa ero piccola, ancora più piccola dei tempi in cui, nonostante i miei sguardi perplessi, mi stigmatizzavano con epiteti  quali 'patatina', 'cucciolina'.
Ero l'embrione dell'embrione di me stessa.
Un magma che, ad un certo punto, si è trovato questa frase riflessa nei propri occhi:

'Il divertimento è una cosa seria'.

Frase che, all'inizio, mi sembrava colma di stupidità, ma col tempo, non preoccupatevi, sono cresciuta.
Ho goduto l'età adulta per decrescere un attimo dopo.
Ho perso persino qualche centrimetro in altezza senza parlare dei giorni e giorni sperperati in chissà quale vento.
I nuovi compagni d'avventura si trovano sempre quando meno te lo aspetti, per esempio, mentre sfogli libri scientifici ed interminabili privo di ogni minima fiducia nelle tue possibilità, per esempio quando il tuo occhio si libera dell'accecante miopia per balzare un po' più in là:

'Prendete la vita con leggerezza 
che leggerezza non è superficialità,
ma planare sulle cose dall'alto, 
non avere macigni sul cuore'

Italo, nessun confine, riesci a portarmi ovunque.
La riconferma di una certezza già solida: la Scienza guarisce, ma l'Arte salva ed io la prescriverò sempre.
Quando gettarsi in un fiume sembra l'unica possibilità, provate a tuffarvi nel Danubio blu dell'arte.





giovedì 20 giugno 2013

Anonimo

 



Quel pallone gonfiato
che tu sei:
riempilo di gemme, 
non di aria.
Soffoco
Annego
Aiuto
...Sarebbe sufficiente
che accadesse
qualcosa, 

certe volte...











venerdì 7 giugno 2013

Parmigiana cod


* E l'ultimo giorno scopri un negozio stupendo e la ragazza ti dice 'Dai, domani c'é l'aperitivo, ti aspettiamo, vieni davvero!'
E così esci con una fantastica borsa artigianale che, oltretutto, ti voleva regalare perché non aveva moneta e ti accorgi che queste cose possono accadere solo in Emilia.
* E l'ultimo giorno scopri quanto sia bella l'Emilia con i suoi campi di grano, con le sue donne in sottana, con i suoi tortellini sempre sul 'pronti'.
*E l'ultimo giorno i tuoi coinquilini ti guardano male perché li hai svegliati alle 10.45.
* E l'ultimo giorno il tuo coinquilino, che non ti ha mai rivolto la parola, incazzato per la tua risposta, viene da te, si siede, si accende una sigaretta: vuole dimostrarti la sua mascolinità che probabilmente ha perso sul treno Sicilia-Parma.
* E l'ultimo giorno è palese che hai gettato all'aria 500 euro.
* E l'ultimo giorno senti che avresti dovuto essere diversa, ma ancora una volta sei così e il tuo sogno stringe sempre di più.
* E l'ultimo giorno, per la prima volta nella tua vita, vedi l'ora di tornare a casa.
* E l'ultimo giorno vivi contando le ore immaginandoti con la tua famiglia attorno ad un tavolo imbandito col prosciutto crudo di Parma che hai preso con il sorriso.
*E l'ultimo giorno vorresti che Piacenza non fosse lontana anni luce da Parma mentalmente.
* E l'ultimo giorno non hai fatto in tempo a comprare un pensiero per i tuoi fratelli, ma ti accorgi che un sorriso e un abbraccio forte valgono molto di più.
* E l'ultimo giorno desidereresti che almeno per una volta un fottuto sogno smettesse di essere tale e diventasse magia.
* E l'ultimo giorno, come farebbe un ragazzo con poca fantasia, vorresti dire a questa città 'Arrivederci e a presto, Parma, hai degli occhi bellissimi!'

E l'ultimo giorno vorresti essere diversa, ma sei ancora così.




giovedì 30 maggio 2013

* Un quarto di vino bianco secco,









È da una vita che mi inseguo.
È da diciotto ore che non rido.
Eppure stravolgere è lo scherzetto che riesce meglio alla vita.
E anche oggi, vita, ci sei riuscita!
Sto piangendo, sto ridendo, ho un nodo alla gola che vorrebbe urlare, ma non può: nell'altra stanza c'è il mio coinquilino pazzo che ha capito benissimo che sono celatamente più pazza di lui, ma che non comprenderebbe il mio entusiasmo perchè non sempre i sogni giungono al bersaglio se non sono parte di te.
Così la mia biro blu mi ha corteggiata e ora sono qui, nella mia minuscola stanza, che probabilmente fra una settimana mi mancherà, a scrivere come se non avessi da fare, come se avessi da dire.
Non me lo aspettavo ed invece è successo.
Non ho tante cose, ma quella cosa sì da meno di dieci minuti.
È da una vita che mi inseguo, davvero.
Ho ventiquattro anni. Sono un quarto di secolo ormai, o meglio, considerando la mia psiche, sono un quarto di vino bianco secco e per la prima volta ho la sensazione di aver ritrovato un minuscolo frammento di me.
Oltre agli altri io ancora inesplorati sapete chi sono? Sono quella che sapevo di essere quando all'asilo speravo che la maestra non mi notasse mentre cercavo di allacciarmi le scarpe perchè ce la dovevo fare da sola.
Intorno a me c'è una società opprimente, intorno a me vedo coetanei con figli, fidanzati, sposati.
Mio figlio probabilmente mi chiamerà 'Vecchia' e io gli risponderò che avevo zero soldi in tasca, un amore immaginario e due sogni e i sogni non si devono abbandonare nonostante il tutto accadibile altrimenti l'unica certezza è che non si realizzeranno mai.
Forse un giorno capirà o speriamo che, per lo meno, il padre sia giovane e gagliardo.

Silvia Ehm ha due sogni. Non è facile quando si hanno due sogni, ma è una donna, ha tanti esempi, ce la può fare.
Uno di questi sogni oggi le ha sorriso e anche se non è certa che da un carretto lurido si trasformerà in una zucca lucente, ora si gode la felicità così caduca, così fuggente.
Se un sogno ti abbraccia, al posto di voltargli le spalle, perchè non provi un po' a strapazzarlo di carezze?

mercoledì 10 aprile 2013

…* S von Sehnsucht §…


L'artista surrealista
di una
vita che
vorrei fare mia.
Paradiso o, forse, inferno eclettico,
qual è il sogno d'amare?
Sulla tela
graffi rossi
e sputi blu.
Ho scordato
la retta d'oro.
Dentro la confusione dell'arcobaleno,
dentro la sfida delle scelte.
Non so, non so, non so,
ma
non basta
più.
E in cuor mio
ho mille cuori.








 

venerdì 25 gennaio 2013

° Everything is for gays.



'Se ti rompi il naso non contare su di me. Capito?!'
Oh, ci risiamo. Mia mamma è la solita esagerata. Sì, ok, ci saranno gli ultras e la curva Nord gremita di esaltati, però per andare allo stadio a vedere Reggio-Cremona in una minuscola città...cosa può mai capitare? Se sapesse che al concerto di Sabato scorso un tizio pogando mi ha spinto violentemente e io ho trascinato mezzo pubblico verso il pavimento, chissà quali insulti userebbe.
Mah...E se poi qualcuno lancia lacrimogeni io che faccio? E se mi schiacciano?
Basta pensare Silvia: sono solo esagerazioni.
Mmm, questi capelli non stanno mai al loro posto. Sono anche rossi e io volevo essere nera. Nera come la pece più nera.
Non specchiarti più e ogni difetto volerà via.
Che ore saranno? 15,10. Oddio, il pullman passa alle 15.16. È tardissimo!
Unica tattica: correre.
Sul pullman si trova sempre la gente più strana. C'è chi legge e io effettuo un'estensione estrema delle fibre muscolari del collo per vedere in che libro è cullata la sua mente. Qualcuno prima o poi mi dirà qualcosa di cattivo, ne sono certa.
C'è chi chiacchera con tono altisonante e tu vorresti che scendesse immediatamente.
Ci sono studenti che dialogano solo di scuola e studenti che non si guardano nemmeno in faccia. C'è l'extracomunitario a cui il controllore guarda più volte ossessivamente e compulsivamente il biglietto per essere certo che non si tratti di un latitante. Chissà magari è il mestiere ad imporglielo o forse è semplicemente razzista.
C'è il vecchietto che inizia a parlarti e tu cerchi di memorizzare il maggior numero di informazioni per ricavarne insegnamenti di vita.
E poi ci sono io che fantastico troppo.

Per l'ennesima volta mi ritrovo a passeggiare lungo le vie di questa minuscola, ma intima città. Nella mia casa dei sogni c'è una stanza ampia e luminosa, arredata a mio gusto, magari con una parete arancione arricchita da qualche onda di colore. Una stanza in cui posso esprimere me stessa, essere me stessa, non essere me stessa senza che nessuno se ne accorga.
La mia città è un po' questa conchiglia di solitudine: mi sa offrire strade da calpestare per rinfrescare le idee, mi permette di godere dello spettacolo delle stelle e di lasciarmi trasportare dal dolce canto notturno delle cicale.
Le cose belle portano con sè, tuttavia, anche dei 'ma' e pure questa mia città ha il suo ma.
Ma mi fa sentire come un sacco vuoto a saturazione zero.
Gente standarizzata anche nella mimica del viso.
Quest'anno vanno di moda i nerd: solo nerd per la strada.
Locali underground, indie, rock, caffè artistici-letterari: puoi ripetere scusa?!
Staccare la spina da qui e scoprire nuovi mondi, nuove vie, nuovi pensieri, quegli 'interessanti' con cui ora interagisco solo attraverso dialoghi immaginari. Certe volte questo desiderio è mio, profondamente mio.
Non ho mai imparato a volare o forse non mi sono mai applicata abbastanza, ma se trovassi quel soffio, quell'ispirazione aprirei le mie ali e sono sicura che mi riuscirebbe benissimo.

'Eccolo, il mio amico! Che fai? Non vieni a vedere la partita?'
'Mmm, no, il calcio è per gay.'
'Everything is for gays.'
'Ah, con queste risposte tu sei cattiva con me.'

Eh, no, caro amico, io sono solo una sognatrice. Sognatrice di uno dei tanti sogni che dovrebbe essere già da tempo concretezza, ma che ancora è una infausta mancata realtà soffocatrice di milioni di sogni e miliardi di libertà.

Everything is for gays.



martedì 22 gennaio 2013

Tentare di sognare




Via.
Portami via.
Non è, poi, così difficile tentare di sognare.
Scarpette rosse, matita blu.
Qualche foglio graffiato nella borsetta che non vuole più aspettare.
Un cuore gagliardo e pulsante,
solo un pugno sanguinante.