lunedì 19 gennaio 2015

Amore in superficie



Chi mi conosce lo sa: adoro la Natura.
Amo stendermi su infinite distese verdi, farmi coccolare dai venti primaverili, stare mano nella mano con un fiore, illuminarmi della luce delle stelle.
La Natura ci punisce quando è incazzata con noi semplicemente per come la maltrattiamo. O, per lo meno, la maggior parte delle volte.
È anche per questo che voglio essere vegetariana: se non si è fedeli a chi si ama come si può pensare di essere ricambiato?
Certo, in alcuni casi siamo fedelissimi e prendiamo sberle prepotenti sul muso, ma questo riguarda più che altro la DIS-umanità dell'uomo.
E così devo sopportare domande idiote poste da burloni simpaticissimi come 'Ma sei buddhista?' 'Non saprei, ma il libro del Tao non ti farebbe male...'; 'Hai mangiato l'insalatina all'aperitivo vegano?' 'No, in realtà, pizza, piadine, panini, bocconcini di riso, ma l'insalata è squisita: farebbe bene pure a te.'

Mi è stato detto che parlare di amore verso la natura, verso fratelli, nipoti e tutto il possibile universo che ci circonda è superficiale e scontato.
Forse è vero (ma non direi), del resto già Sant'Agostinno ne parlava meglio di chiunque altro.
Ci siamo rotti il cazzo come direbbero gli Stato Sociale.
Svegliamoci, non può esistere un amore superficiale, di superficie come la cera sul pavimento per brillare o per scivolare meglio.
Scusatemi, lo so, faccio parte dei matti, io dialogante con la Luna.

Finchè due marò assassini saranno considerati più eroici di una persona che ha contratto l'ebola a causa dell'enorme concentrazione di umanità che aveva nel cuore, beh, di parlare d'amore, anche di quello più banale, ce n'è bisogno e parecchio.
Finchè cattolici si trovano per sostenere l'omofobia, professando di diffondere amore, ma procedendo di fatto contro il concetto vero d'amore, sì, è necessario amore e forse anche di una bella ramanzina divina epocale.
Amo gli animali, ma magari mia madre è più importante.
Fidanzatevi, ma siate robot di sentimenti.
Fate figli, ma non metteteli nel cestino dei giocattoli.
Due ragazze sono state rapite: valanga di insulti. Ah, sì, perchè erano ninfomani e si sa che i militanti dell'isis sono dotati di un potente sex appeal.
Quanta sindrome di Stoccalma in chi scrive e in chi crede queste zozzerie divulgando odio.
C'è chi crede che il male sia l'Islam, siano i profughi e non il fondamentalismo religioso. C'è chi si dimentica della guerra.

Martin Luther King, lo vedi, mi dispiace, nemmeno nel 2014 siamo riusciti a vivere come fratelli.
C'è ancora chi pensa che un bacio, una carezza, un abbraccio, un pensiero possano essere privi d'amore. Di certo non quelli firmati Silvia Ehm.
La verità è che vedo sempre meno persone appassionate all'altro, al dialogo, all'aiuto, all'amicizia disenteressata.
Sempre più zombi che si sono dimenticati quanto è angelico porgere la mano e stringere la mano.

Sono stata ingannata: c'è chi si sfibra, chi trova più forza, chi urla allo stronzo.
Ma cosa rimane dell'inganno?
Sicuramente il sogno.


domenica 18 gennaio 2015

**...encefalo di un puro...°


Chiedo scusa
per le volte che ho finto di capire,
che ho celato la verità
in nome di un'egoistica
fratellanza, bontà,
in nome di chissà quale fottuta,
presuntuosa divinità.

Chiedo scusa
per la guerra dei tormenti,
in una vita 
straripante
di verdacei smeraldi
ridenti.

È difficile 
essere se stessi
davanti a carta lattescente,
nell'encefalo di un puro.

Scusa,
per le volte che
nascosta sotto un velo,
tremando,
ho cacciato la bile nel cuore. 

Solo grumo di debolezza.
Ed è anche così
che ci si salva.


lunedì 5 gennaio 2015

Cielo del Nord


Quando per caso aprirai il fondo del bicchiere, 
raccontami del riflesso delle schegge.
Nudi,
burattini del centro di una stanza
nell'odore perlaceo sapor ricchezza.
La corazza 
il frastuono del Natale, 
il chiacchiericcio
nel vuoto delle idee.
Palpiamo 
i succhi viscerali
dell' essere nostro
disincantandoci,
mentre la marca ci appassiona.
Rimani o fuggi, 
lasciami illuminare l'onda della libertà.