Chiedo scusa
per le volte che ho finto di capire,
che ho celato la verità
in nome di un'egoistica
fratellanza, bontà,
in nome di chissà quale fottuta,
presuntuosa divinità.
Chiedo scusa
per la guerra dei tormenti,
in una vita
straripante
di verdacei smeraldi
ridenti.
È difficile
essere se stessi
davanti a carta lattescente,
nell'encefalo di un puro.
Scusa,
per le volte che
nascosta sotto un velo,
tremando,
ho cacciato la bile nel cuore.
Solo grumo di debolezza.
Ed è anche così
che ci si salva.
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